Juditta |
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| Anche se so già che mi riderete addosso mi pare doveroso spiegarvi cosa intendo. Riporto dal mio blog senza piazzare il link, così che non pensiate che sto cercando di farmi pubblicità. CITAZIONE Al di là dei numerosissimi riferimenti al cinema degli anni Settanta, dei costumi e delle mode del periodo, sotto il profilo sociologico quel film è una rappresentazione dell'umanità che è quanto di più attuale si possa immaginare. Ci mostra un universo del quale le donne sono i padroni indiscussi mentre gli uomini, relegati a ruoli secondari, si difendono con le armi del menefreghismo (lo sceriffo che preferisce seguire il Circuito Nascar o come cazzo si chiama piuttosto che “dare la caccia a quel furfante”) dell’idiozia deliberata (il figlio dello sceriffo che si chiede come nessuno possa essere sopravvissuto a un frontale a trecento chilometri orari) della perversione (il tizio della Dodge) o dell’aggressione (Kurt Russel alias Stuntman Mike, che uccide belle ragazze sessualmente emancipate finché alcune di loro non gli si rivoltano contro liberando tutta la sua paura nei loro confronti. Emblematica è la scena in cui Mike viene ferito dalla pistola di Kim e piange gridando “perché?” E’ naturale che non lo capisca, nel suo immaginario la vittima è lui).
Ma le donne di Death Proof non sono meno schiave del sesso di quanto non lo siano gli uomini che gravitano attorno a loro. Jungle Julia aspetta per tutta la sera che il tizio degli sms, con cui si può facilmente intuire che abbia scopato, si presenti nel locale; Butterfly tiene il ragazzo che le piace sulla corda perché se agli uomini la molli subito “quelli quando ti rispettano?” ma poi resta delusa che nessuno le abbia chiesto di fare quella lap dance e così, pur di liberare le proprie energie sessuali in un ballo spinto, cede alle avance di Mike, l’uomo meno desiderabile tra i presenti (non trovate che nell’affermazione di Pam “con gli anni che ha potrebbe essere mio padre” ci sia un chiaro richiamo freudiano?); Abernathy si comporta “come una tredicenne” con l’uomo di cui è innamorata (e che invece “si comporta da uomo”), negandogli ogni forma di intimità che vada oltre il tenersi la mano al cinema, e poi soffre perché lui si scopa un’altra; Lee passa da un pervertito all’altro; Kim ruba i ragazzi delle altre ma tiene a precisare che sono loro che “spariscono”… E su tutto questo regna la dichiarazione di Shanna: lei e le amiche potranno andare alla casa sul lago di suo padre ma questi ha messo in chiaro che non ci dovranno essere uomini a cercare di mettere le mani su sua figlia (mentre lui si presenterà senz’altro per godere dello spettacolo di tre giovani fanciulle in bikini).
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